Lo Scautismo e il Guidismo sono un movimento mondiale
- Di giovani
- Per i giovani
- Educativo
- Che esprime un ideale di vita
Fin dalla loro fondazione lo Scautismo e il Guidismo sono, nel loro complesso, un movimento educativo non formale di giovani che si propone come obiettivo la formazione integrale della persona secondo i principi ed i valori definiti dal suo fondatore Lord Robert Baden-Powell, attualizzati oggi dall’Organizzazione Mondiale del Movimento Scout (WOSM/OMMS – World Organization of the Scout Movement) e dall’Associazione Mondiale delle Guide Esploratrici (WAGGGS/AMGE – World Association of Girl Guides and Girl Scouts.)
Lo scautismo è quindi un movimento….. in movimento ed è il più numeroso al mondo e con la maggior diffusione territoriale. Attraverso la fantasia, il gioco, l’avventura la vita all’aria aperta, l’esperienza comunitaria, la progressiva ricerca di senso della vita e lo sviluppo della dimensione sociale e spirituale, lo scautismo risponde alle tante e autentiche domande dei giovani sulla vita e sul crescere in essa. Lord Robert Baden Powell, B.-P per tutti gli scouts, nasce il 22 febbraio del 1857 a Londra e nella concretezza del suo linguaggio e delle sue intuizioni pedagogiche, aveva indicato in “quattro punti” i fondamenti del metodo scout: “formazione del carattere, abilità manuale, salute e forza fisica, servizio del prossimo”, qualità semplici, ma necessarie per formare un uomo libero ed un buon cittadino.
Diffusosi velocemente in tutto il mondo immediatamente dopo la sua fondazione nel 1907, durante la seconda guerra mondiale lo scautismo è stato sciolto in molti paesi europei dal nazismo e dal fascismo.
In Italia, negli anni dal 1926 al 1943 (il periodo chiamato della “Giungla silente”), centinaia di scout hanno continuato la loro attività in clandestinità. In questa dimensione sono da ricordare in particolare due gruppi: il “Lupercale” a Roma e le “Aquile randagie” a Milano.
A sottolineare l’educazione all’impegno sociale, è significativo ricordare che molti dei leaders politici nei vari paesi del mondo sono stati educati nello scautismo. Il Parlamento Italiano per l’azione educativa svolta a favore dei giovani in tutto il mondo, ha assegnato congiuntamente alle due organizzazioni mondiali dello scautismo il Premio Parlamentare per l’Infanzia, che è stato consegnato ai rappresentanti dei Comitati Mondiali in occasione della Giornata Nazionale per l’Infanzia il 20 novembre 2005.
Un ideale di vita
Lo Scautismo si rivolge a ragazzi dai 7-8 anni fino ai 20-21, articolandosi in tre fasce di età (o “branche”): da 7-8 a 11 anni i bambini e le bambine vivono nel “branco” o nel “cerchio” come lupetti o coccinelle; dagli 11-12 ai 16 anni ragazzi e ragazze sono nel “reparto” come esploratori e guide; dai 16-17 ai 20-21 i giovani, uomini e donne, sono nel “clan” come rovers e scolte.
La proposta scout pur identica per tutti i ragazzi del mondo, può essere vissuta nei diversi contesti culturali e religiosi: i suoi principi ispiratori universali, sono sintetizzati nella Promessa, nella Legge scout e nel Motto.
Riconoscimenti
Numerosi sono i riconoscimenti attribuiti allo Scoutismo come l’intitolazione di luoghi, come vie e piazze (e anche parchi) o al nostro fondatore.
Inoltre lo Scoutismo e il Guidismo Internazionale è candidato per il Premio Nobel per la Pace 2021 (clicca qua per maggiori informazioni). Le guide scout sono anche state riconosciute dal presidente Sergio Mattarella nel 2021.
Alcuni concetti alla base della filosofia scout:
pensiero positivo: ogni persona ha qualche cosa di buono da esprimere, per se stessa e per gli altri.
responsabilizzazione: ogni persona, se opportunamente responsabilizzata, risponde all’ennesima potenza.
spiritualità: ogni persona ha dentro di sé una naturale predisposizione al contatto con la dimensione divina, e questa affinità è maggiormente percepibile e si può rinforzare quando si è a stretto contatto con l’ambiente naturale e quando ci si adopera per il bene degli altri.
felicità: attraverso il percorso scout si punta a far sì che la persona arrivi a comprendere che il successo personale consiste nella ricerca continua della felicità, ove per BP la massima espressione di felicità consiste nel mettere a frutto i propri talenti per godere della bellezza della vita traendo da essa il meglio che si può facendo contemporaneamente felici gli altri (a prescindere da differenze di cultura e religione – concetto di fratellanza universale).
ruolo del capo scout-valorizzazione dei talenti: il compito del capo scout è semplicemente quello di creare le condizioni, anche e soprattutto attraverso l’esempio concreto del proprio agire oltre che attraverso la parola, perché ognuno riesca ad esprimere al meglio le proprie potenzialità e attitudini nello sviluppo di ciò che di buono ha dentro di sé, in un processo di autoeducazione continua che si basa sostanzialmente sul learning by doing.
autoeducazione-protagonismo: lo scautismo, in estrema sintesi, è un processo educativo che si impernia sullo sviluppo critico della capacità dei singoli di apprendere come crescere autoeducandosi, riuscendo ad essere man mano protagonisti delle proprie scelte e quindi della propria vita.
Ambiti di attenzione verso il ragazzo (4 punti di BP)
Nel pensiero di BP l’attenzione del capo scout verso i ragazzi deve focalizzarsi su quattro punti:
- formazione del carattere: intesa come sviluppo della leatà (rispetto delle regole), della fiducia in se stessi e negli altri abbinate al senso di responsabilità e dell’onore.
- attenzione al proprio corpo: per BP è importante che ogni persona impari a conoscere e rispettare la propria dimensione corporale, sia per se stessi sia nel rapporto con gli altri.
- competenza: per BP per poter essere preparati ad affrontare le sfide della vita è necessario prepararsi con attenzione, apprendere le tecniche necessarie nelle varie circostanze, sviluppare l’intuito e la vivacità mentale, in modo da essere così pronti sempre a dare il meglio di sé stessi (estote parati).
- servizio verso il prossimo: per BP è fondamentale infine che ognuno coltivi dentro di sé un atteggiamento di attenzione verso gli altri, sviluppando un spirito di servizio da riversare con gratuità e concretamente sia negli ambiti più vicini (aiuto verso il fratello che incontro per la strada), sia nell’essere presenza attiva nel territorio in cui si opera nella ricerca del bene comune (ambito socio-politico locale-nazionale), e sia, infine, nell’essere buoni “cittadini del mondo”, cioè con una tensione costante verso la fratellanza e la pace universale nella consapevolezza che non si può perseguire il bene di una zona del mondo a discapito di un’altra